Barbara Furlan

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DEVI SOLO SEDERTI E MANGIARE QUESTA CENA | 2022 Smalto e gessetto su tela cm 140 x 98

TERZO PREMIO INTERNAZIONALE D’ARTE  CONTEMPORANEA 2024 – 2025 VISIONI ALTRE VENEZIA

Prende ispirazione da una cena conviviale in Abisso, romanzo di Dorothea Tanning, l’opera di Barbara Furlan, pittrice
contemporanea che vive e dipinge in provincia di Padova.
Ama elaborare l’immagine di una realtà che descrive ambienti e persone colti in una prospettiva che esalta l’allegria e la tristezza.
In questa tela di grandi dimensioni ci troviamo di fronte a una tavola imbandita, un pasto frugale con piatti di minestra, bicchieri di vino, fette di pane.
La Tavola imbandita era per l’artista surrealista Tanning un simbolo del perbenismo borghese e dell’autorità patriarcale di cui era ossessionata, ma anche un luogo del disturbo, dell’ordine apparente che confonde e scompiglia.
Il disturbo nell’opera di Furlan è dato dalla visione distorta del tavolo dove campeggiano dei grandi bicchieri di vetro, una punta di coltello che ci salta subito davanti agli occhi.

Barbara Furlan dipinge stanze, vedute di paesaggio, ritratti.
La sua è una pennellata gentile, riservata, sicura ma sfuggente, femminile. Mira all’essenziale facendo vibrare il colore.

Le stanze di Barbara si aprono davanti agli occhi di chi guarda come una scatola che rivela il suo contenuto, accolgono senza costringere, sono stanze aperte e luminose, prive di presenza umana ma qualcuno è appena passato di qui, si sente che l’assenza è recente. Il disordine delle sue stanze indica che c’è stato un passaggio umano, è un disordine in qualche modo vivo. La stanza diventa un luogo intimo, sospeso nell’attesa di un ritorno, pregna di una storia da raccontare.

I paesaggi sono onirici, lo spunto è reale, come nelle vedute di Venezia, ma le forme si perdono nella luce. Il risultato è morbido, coinvolgente, malinconico. Spesso per ridare forma ricorre ai gessetti bianchi, per delineare con gentilezza.

I ritratti di Barbara sono visi catturati in espressioni buffe, curiose smorfie. Ci sono anche pose classiche dove è lo sguardo del soggetto a catturare l’attenzione, ci guarda dritti negli occhi come a trasmettere la sua autenticità più profonda, colta con grazia.

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UNA STANZA TUTTA PER ME - ATELIER 2018, cm 150x250 acrilico su tela

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